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WeFree Days 2016: dietro la dipendenza, spesso, famiglie in crisi e abusi sessuali

Nuovi dati diffusi dalla comunità San Patrignano all’interno del suo evento di prevenzione nel forum “violenza e droga”

Antonio Boschini, medico di San Patrignano, è intervenuto al forum su ‘Violenza e droga’ che ha aperto questa mattina il WeFree Days 2016, la due giorni di confronto su prevenzione e dipendenza che si tiene oggi e domani presso la Comunità. “Come medico e biologo ho cercato di costruire dei ponti tra i principi di solidarietà che animano la comunità sin dalla sua fondazione e le conoscenze scientifiche relative all’abuso, delle quali siamo divenuti man mano più consapevoli”, ha spiegato. “In tal senso, raccogliere le informazioni delle 26 mila persone che sono state nostre ospiti, come abbiamo fatto soprattutto negli ultimi dieci anni, aiuta senz’altro a capire meglio il fenomeno”.

Alcuni dati e segnali rilevati dalla Comunità sono in effetti molto significativi: “Sicuramente la famiglia ha un ruolo nelle problematiche da abuso e dipendenza, tanto che circa il 40% dei nostri ragazzi ha genitori separati e il 25% ha un padre con problemi di dipendenza, mentre per le madri la quota è sotto il 10%. Con un rapporto invertito, poi, il 15% ha una madre con disturbi psichiatrici, il 6% il padre”, prosegue Boschini.

“Si rileva poi una frequenza significativa di persone che provengono da famiglie con problemi socio-economici, con uno o entrambi i genitori disoccupati. E negli ultimi anni ci stiamo confrontando anche con realtà di disturbi del comportamento alimentare, di problematiche di identità di genere e di abuso sessuale, anche se i ragazzi tendono a nasconderle e attendono anche 2 o 3 anni di vita in comunità prima di fidarsi pienamente e di vincere il senso di colpa, oltre che la rimozione spesso totale dell’esperienza che hanno subito”.

Si tratta quindi di sofferenze e traumi molto forti, “avvenuti anche in ambiente extra famigliare e di cui, anzi, la famiglia spesso non sa nulla. Evidentemente c’è un legame tra queste esperienze e la dipendenza in cui i ragazzi sono caduti”, conclude il medico di San Patrignano. “Noi li affianchiamo con percorsi psicoterapeutici, facendo attenzione a cogliere il momento giusto per evitare loro ulteriori traumi ma anche a evitare la coazione a ripetere, nella quale potrebbero incorrere se non li superassero. Alla base c’è la filosofia che ha sempre guidato la Comunità: cerchiamo di dare ai ragazzi responsabilità e non colpe”.


11 Ottobre 2016
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