L’iniziativa è realizzata in collaborazione con le associazioni Amici di San Patrignano di Sondrio e “Giochiamoci” di Chiavenna, e il supporto di Provincia, Comune di Sondrio e Comunità Montana Valtellina di Sondrio. Se nei matinee è prevista la partecipazione di centinaia di studenti delle Scuole Superiori, l’appuntamento serale si rivolge in particolare alle famiglie.
“Oltre che sugli studenti è fondamentale puntare sugli adulti”, sottolinea Massimo Tarantola, Direttore del Dipartimento Dipendenze Asl Sondrio. “I genitori spesso si trovano impreparati, dalla gestione delle regole all’individuazione di stili di vita a rischio”. I dati non sono confortanti. Secondo una ricerca di Prevo.Lab, Se da un lato si sta assistendo ad un processo di normalizzazione dell’uso dei cannabinoidi, cresce il consumo di cocaina che solo nel 2009 è aumentato del 40-50% rispetto al 2006 e che il 10% degli studenti dichiara di aver consumato almeno una volta. “Siamo giunti ad una situazione d’emergenza” ha ammesso Guido Fornera, dell’Associazione Amici di San Patrignano. “Spesso le famiglie tentano di nascondere il problema, quasi fosse una soluzione”.
Nella direzione di un dialogo “alla pari”, Fughe da Fermi propone la formula di comunicazione peer to peer attraverso la testimonianza di Mattia, un ragazzo di 25 anni, entrato in comunità a 19, che da poco ha finito il programma e mette in gioco la sua esperienza. Ad accompagnarlo sul palco il regista e conduttore Pascal La Delfa.
“La tragica realtà che oggi facciamo finta di non vedere”, ha spiegato Andrea Muccioli, responsabile della comunità di San Patrignano – è che c’è un esercito di ragazzi che scappano da se stessi. Sono i drogati normali, il frutto di un cocktail di superficialità e rassegnazione al quale ci siamo assuefatti. Ma il problema non è più solo il ragazzino che a 12 anni fuma droga. Nella stanza a fianco c’è suo padre che sta facendosi una riga di coca”.
“Bisogna intervenire sul disagio familiare – continua Muccioli – creare centri di ascolto e socializzazione, proporre a chi si sta distruggendo un cambiamento. In poche parole correre il rischio di fare gli educatori”.
Sul sito www.wefree.it, è possibile trovare i blog dei protagonisti degli spettacoli, discutere, lasciare commenti e chiedere aiuto. Una community virtuale che ogni mese riceve circa 10.000 contatti.