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#DISTANTIMAVICINI – WEFREE VERONA 2.0: ritorna con San Patrignano la prevenzione delle dipendenze per studenti e famiglie

Con il sostegno dell’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Verona: documentario, incontri a distanza, webinar per sensibilizzare sui rischi dell’uso di sostanze

Si rafforza la collaborazione fra il Comune di Verona e la Comunità San Patrignano per la prevenzione delle dipendenze fra i giovani. E’ in partenza con l’anno scolastico 2021-22 il progetto #DISTANTIMAVICINI – WEFREE VERONA 2.0, potenziamento dell’iniziativa che rientra nel Piano Regionale di intervento in materia di Politiche Giovanili “Capacitandosi” che si è svolta nel precedente anno scolastico, in partnership con l’associazione Agaras Verona e condotto grazie al sostegno dell’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Verona, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale UAT VII Verona.

“L’obiettivo – sottolinea l’assessore alle Politiche Giovanili Francesca Briani – è sensibilizzare i ragazzi e le ragazze e aprire un dibattito sui rischi connessi all’uso di sostanze, per contribuire alla riduzione della domanda di sostanze psicoattive e dell’insorgenza di disturbi comportamentali tra gli studenti veronesi nella fascia d’età tra i 14 e i 16 anni, favorendo una modifica degli atteggiamenti e una maggiore responsabilizzazione verso la propria salute”.

Il progetto si colloca nell’ambito del nuovo Piano di Intervento in materia di Politiche Giovanili Bando Regione Veneto CapacitAzioni DGR 1563/2020 in continuità con l’edizione precedente.

Destinatari diretti, almeno 1000 studenti delle classi prime e seconde degli istituti scolastici secondari di secondo grado del territorio, insieme ai loro insegnanti, che accompagnandoli nelle numerose attività del progetto acquisiranno strumenti educativi e didattici innovativi, utili a comprendere le cause del disagio degli alunni e a costruire con loro percorsi di prevenzione.

#DISTANTIMAVICINI – WEFREE VERONA 2.0 proporrà in particolare cinque appuntamenti con il format online #chiaroscuro, lo strumento di prevenzione ideato dal team di WeFree nel 2020 in seguito all’emergenza sanitaria da Covid-19. Pensato per i giovani e giovanissimi, #chiaroscuro, attraverso i racconti intrecciati di tre ragazzi di San Patrignano che hanno terminato il loro percorso di recupero e ripreso in mano le proprie vite, vuole offrire spunti di riflessione e confronto anche ad adulti, docenti, educatori, famiglie e addetti ai lavori. Alla visione del documentario segue un dibattito con due testimonial del progetto WeFree moderato da un esperto.

Il progetto prevede poi dieci incontri-dibattiti WeFree online con gli studenti e i ragazzi di San Patrignano, adeguatamente formati, che offriranno la loro testimonianza di vita vera, il racconto della loro esperienza di disagio e del percorso di rinascita.

Terza linea di azione, i webinar di approfondimento pensati per due gruppi differenti di destinatari. Quelli per gli studenti li aiuteranno a riprendere le tematiche trattate e a riflettere più consapevolmente, con dati scientifici alla mano, sull’importanza di stili di vita sani. I webinar per i  docenti che avranno accompagnato le classi nelle attività di WeFree forniranno invece ulteriori strumenti di lettura dei comportamenti degli studenti.

“Tutte le attività di prevenzione di WeFree sono caratterizzate da un approccio peer-to-peer basato sulla testimonianza diretta di giovani che hanno superato la loro condizione di dipendenza – ricordano Silvia Mengoli e Patrizia Russi, responsabili del progetto.

E’ un approccio che permette di entrare maggiormente in sintonia con gli studenti, aprendo un canale emotivo attraverso il racconto di un loro pari che ha vissuto esperienze e che li condurrà a riflettere sui rischi legati al consumo di droghe e sulle cause e conseguenze della tossicodipendenza, permettendo loro di formulare un pensiero informato e critico su questi temi. Si parla sì di droga e di dipendenza, ma anche di vita e delle tante sfaccettature che caratterizzano quella fase delicatissima e complicata che è l’adolescenza, che a volte trova le nuove generazioni impreparate. Alla base dell’approccio metodologico vi è il presupposto che il bisogno di ricorrere a sostanze stupefacenti sia un sintomo di disagio profondo, di un vuoto educativo e dell’assenza di punti di riferimento validi. Di qui l’importanza di sostenere e rafforzare anche il ruolo educativo e formativo della scuola”.

Per informazioni sul progetto WeFree online: www.wefree.it


14 Ottobre 2021
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