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Droga: Rapporto Ue

Ansa – (Vienna) – Nell’ultimo decennio il problema della droga, in tutto il mondo, è rimasto pressoché invariato, secondo quanto emerge da uno studio della Commissione Ue, presentato, nell’ambito dei lavori della Convenzione di Vienna, la Commissione Onu per gli stupefacenti.

In sostanza, anche se nei paesi ricchi la situazione è migliorata, è peggiorata invece in quelli più poveri. Lo studio non riscontra infatti nessun segnale di un miglioramento del problema dell’abuso di stupefacenti a livello mondiale nel decennio fra il 1998 e il 2009. Viceversa, la situazione si è ulteriormente complicata: i prezzi della droga sono nella maggior parte dei paesi occidentali diminuiti dal ’98 del 10-30 per cento, sebbene per gli spacciatori, ad esempio di cocaina o eroina, siano in alcuni paesi previste pene più severe. D’altra parte, stando sempre a quanto evidenziato dal rapporto, non vi sono segnali che l’acquisto di droghe sia diventato più difficile. In particolare, risulta in drammatico aumento la produzione di oppio grezzo, dal quale si ricava eroina: se nel ’98, secondo stime delle Nazioni Unite, la produzione mondiale ammontava ancora a 4.346 tonnellate, nel 2007 era salita a 8.870. Una curva analoga, anche se leggermente più bassa, viene registrata per la produzione di cocaina, passata, sempre secondo le stesse stime, da 825 tonnellate nel ’98 a 994 nel 2007. Il livello più alto è stato toccato nel 2004 con 1.008 tonnellate. Dopo le misure di contrasto adottate negli ultimi anni, la produzione di coca si è spostata dal Perù e dalla Bolivia alla Colombia.

Mentre in Europa, Australia, e Usa il numero dei consumatori di eroina è diminuito, nei paesi poveri, è aumentato. Uno sviluppo allarmante è stato registrato in Russia con una percentuale dell’1,6% della popolazione (1,5 milioni di persone). Sviluppo analogo in Asia centrale mentre in Iran è stato riscontrato il livello più alto: 2,8% della popolazione.

In calo invece al mondo il consumo di cannabis anche se, avverte il rapporto, questa droga è considerata in molti paesi “normale”: circa la metà di tutte le persone nate dopo il 1980 nei paesi occidentali ne ha fatto uso almeno una volta.


12 Marzo 2009
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