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Amfetamine

Categoria: Stimolanti

Le amfetamine sono sostanze ottenute per sintesi chimica dal precursore feniletilamina. In termini tecnici sono delle “designer drugs”.
Le forme normalmente rintracciabili sul mercato clandestino sono costituite da compresse, compresse ricoperte, pastiglie, gocce o soluzioni iniettabili, polvere bianca, cristallina, venduta in carta d’alluminio o piccole buste di plastica.
Tale classe di sostanze comprende l’amfetamina, il composto progenitore, la metossiamfetamina e la metilendiossimetamfetamina e molte, molte, altre. Tale categoria di sostanze comprende inoltre molti farmaci generalmente utilizzati come psicostimolanti e/o anoressizzanti.
Il composto progenitore venne sintetizzato per la prima volta nel 1887 ed utilizzato per il trattamento del raffreddore tramite inalazioni. L’effetto stimolante venne scoperto nel 1922.

Sono moltissime, alcune definizioni sono le seguenti: per l’amfetamina “Speed”, “Crystal”, “Bennie” e, quando combinata all’eroina, “Frisco Speed”. Per la metamfetamina “Speed”, “Meth”, “Crank”. Per la d-methamfetamina “Ice”, “Rocks”, “Shabu”, etc. etc.

Modalità di assunzione

Generalmente orale, sono però assumibili anche per endovena o per inalazione.

Meccanismo d’azione

Gli effetti delle amfetamine sono attribuiti a modificazioni della funzione e dell’integrità del sistema serotoninergico.
Fondamentalmente aumentano il rilascio di serotonina (5-HT), neurotrasmettitore deputato al controllo del sonno, del tono dell’umore, del comportamento sessuale e della fame.
Dopo l’iniziale liberazione massiva di serotonina, le amfetamine provocano un effetto opposto determinando il blocco della sintesi di serotonina. Viene infatti inibito l’enzima triptofano – idrossilasi deputato alla sintesi del neurotrasmettitore.

Effetti euforizzanti

Addizionalmente agli effetti già noti dall’impiego farmacologico di sostanze stimolanti, simpaticomimetiche, euforigene che si instaurano dai 15 ai 60 minuti dopo l’assunzione, gli assuntori di tali sostanze provano liberazione emozionale, accresciuti sentimenti di auto-stima e una rottura delle barriere comunicative.

Altri effetti

Tali sostanze inducono anche temporanei incrementi della performance (doping), perdita dell’appetito (anoressizzante) e l’eliminazione della necessità di dormire.

Effetti collaterali

Sono generalmente costituiti da allucinazioni acustiche e visive, nervosismo, irritazione, disorientamento, elevata pressione sanguigna, aumento del battito cardiaco e della temperatura corporea.

Pericoli speciali

Neurotossicità
Uno dei pericoli più gravi, che distingue in modo particolare questa classe di sostanze da altre classi di droghe, è costituito dall’elevata neurotossicità. Studi approfonditi su animali e, successivamente, su volontari umani, hanno dimostrato la degenerazione irreversibile dei neuroni che, in pratica, si “bruciano”. Nei casi in cui le cellule degenerate ricrescono si è notato come tale crescita dia luogo a neuroni “mutati” e inattivi. Tali condizioni sono molto simili a quelle alla base dell’epilessia e del morbo di Parkinson.

Altri pericoli
Sono stati ripetutamente riportati episodi, spesso fatali, relativi a psicosi paranoide, collasso cardiocircolatorio, emorragia cerebrale ed infarto.

Dipendenza
La dipendenza da tali sostanze è esclusivamente psicologica (nonostante occasionali situazioni di emicrania e depressione in assenza di assunzione). Le amfetamine, inoltre sviluppano ed incrementano la tolleranza all’aumentare della dose.


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