Dona ora Acquista i prodotti

I costi della droga

Il mercato della droga vale 11,4 miliardi di euro all’anno: questa è la cifra che spendono i 3 milioni stimati di consumatori italiani. Il dato è stato calcolato dai ricercatori dell’università di Tor Vergata, sulla base di valutazioni sul consumo medio delle singole sostanze e sui loro prezzi di mercato. E’ un numero, questo, che fa pensare, soprattutto in un momento in cui, sulle pagine dei giornali e in televisione, si parla dei “sacrifici inevitabili” che tutti dobbiamo affrontare. Secondo la ricerca, i consumatori assidui di droghe sarebbero circa 500.000, di cui quasi 200.000 assistiti dai servizi pubblici e dal privato sociale. La domanda di droga, però, ha una platea più ampia ed è stata analizzata attraverso interviste su un campione di 1.200 studenti e di 200 ragazzi inseriti in comunità di recupero. Si conferma la diminuzione, già in atto da tempo, dell’età: prima dei 14 anni si è accostato alla droga il 35 per cento di quelli che l’hanno consumata almeno una volta. Lo stupefacente più diffuso è la cannabis (49%). Particolarmente presente, inoltre il policonsumo: il 7 per cento del campione assume più sostanze contemporaneamente. A pagare il conto economico sono perlopiù le famiglie, che finanziano in modo indiretto il 53% dei consumi, mentre il 10% si procura le dosi con lo spaccio. Secondo la ricerca, nel contrasto all’economia criminale non si dovrebbe puntare soltanto su attività di repressione, ma anche sul recupero di quel mezzo milione di consumatori assidui, che oltre ad alimentare il giro d’affari fa anche da manodopera per la criminalità in qualità di piccoli spacciatori. E qui il discorso riguarda da vicino le politiche antidroga e il loro obiettivo reale. LO studio più recente risale al 2006. Sul fronte socio-sanitario, che comprende i trattamenti forniti dal sistema dei servizi, era stata spesa nel corso dell’anno la considerevole cifra di un miliardo e 750 milioni di euro. Uno studio del Dipartimento per le dipendenze di Verona, sempre risalente al 2006, evidenziava che nei servizi pubblici “produrre un giorno di astensione con terapie farmacologiche costa quasi 34 euro a persona”. A fondo perso, perché quasi nessuno smette e nessuno fornisce dati su questo. Ci sono poi quelli che vengono chiamati oneri per perdita di produttività, cui vanno aggiunti gli anni di vita persi per morte prematura, la parziale invalidità e la condizione di carcerazione”. Stima totale: 1.932.000.000 euro, che si sommano ad altri 2.798.000.000 riferiti al law enforcement (tribunali, prefetture, forze dell’ordine, etc…)
Si tratta comunque la si voglia pensare di cifre da capogiro. Serietà vorrebbe che, per ridurne l’impatto sulla collettività, lo Stato valutasse molto bene come investire le proprie risorse, organizzando al meglio e in modo più efficace le attività di prevenzione, rimodellando i servizi pubblici sulle esigenze di oggi, puntando ad esempio sull’educazione, sulla formazione al lavoro, sulla valorizzazione delle potenzialità dei giovani. E, soprattutto, sarebbe necessario un monitoraggio degli interventi e un’attenta analisi dei risultati ottenuti, prima di finanziare. Sono argomenti che ripetiamo da anni, ma nessuna sembra ascoltare.


22 Giugno 2010
condividi
Iscriviti alla Newsletter e resta in contatto con noi!