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Indonesia: recupero dalla droga a contatto con la natura

Tra loro, il rappresentante dell’Ufficio antidroga nazionale (NNB), lo psichiatra Kusman Suriakusumah, responsabile del progetto di riabilitazione che il governo indonesiano sta implementando. Nel 2008, l’allora capo del NNB Gories Mere, aveva già avuto occasione di conoscere e visitare a fondo la Comunità.

Il consumo di droghe riguarda, in Indonesia, il 2,2 per cento della popolazione indonesiana. Si tratta di circa 4 milioni di persone, sparse in ben 17 mila isole, di cui la principale e più popolosa è Giava. Nel paese il traffico di droga è punito con condanne esemplari, fino alla morte, ma una nuova legge, in vigore dal 2009, stabilisce che consumatori e tossicodipendenti siano considerati “vittime” e debbano, quindi, essere indirizzati a programmi riabilitativi. “I presupposti sono cambiati – spiega il dottor Suriakusumah – e lo stigma verso chi si droga può essere cancellato, qualora si realizzino programmi di riabilitazione”. Questi ultimi sono basati su un concetto fondamentale: coniugare il recupero dalla droga con un approccio orientato alla conservazione dell’ambiente e della natura.

Le comunità della Fondazione Artha Graha sono presenti in tutta l’Indonesia e in una piccola isola nei pressi della capitale Jakarta. Il Subaru Beach Recovery Resort occupa 2, 5 ettari e può ospitare fino a 138 persone. La struttura offre molti corsi di formazione legati all’informatica, al turismo, alla navigazione, all’agopuntura e ad altre attività. I percorsi, tutti personalizzati, variano a seconda dei casi da 15 mesi a 2 anni e mezzo e sono cuciti sulle attitudini e potenzialità degli ospiti.

Nel complesso, le persone che superano la prima fase che del programma sono inserite in una seconda fase, in strutture in via di realizzazione in tutte le isole. Nel Tambling Wildlife Nature Conservation, un’area di 45.000 ettari nel sud di Sumatra, gli ex tossicodipedenti sono coinvolti in un progetto centrato sul recupero del proprio “equilibrio psicologico”, a stretto contatto con la natura. Nello specifico, ed è questa la particolarità dell’iniziativa del “Tiger Rescue Centre”, l’associazione ecologista è protagonista di un’attività di tutela della biodiversità e delle diverse specie animali presenti nell’isola, con particolare riferimento alle tigri, minacciate dall’estinzione, e che vengono curate reinserite nel loro ambiente naturale.

Segue poi una fase conclusiva dedicata al reinserimento e alla prevenzione delle ricadute. “Abbiamo sentito parlare della vostra realtà in ambito Onu – dice il dottor Suriakusumah – e siamo tornati qui, dopo il 2008 per imparare. Ci interessano molto i vostri settori di formazione: il caseificio, il laboratorio dei tessuti, gli allevamenti, la cantina”. Il progetto di riabilitazione dalla tossicodipendenza basato sul rapporto con la natura ha come sponsor l’Agenzia Onu contro la droga e il crimine, con sede a Vienna. Secondo il direttore esecutivo dell’UNODC, Yuri Fedotov, “questo eccellente modello dimostra come sia possibile far coesistere la tutela dell’uomo e dell’ambiente che lo circonda”.

comunicati

18 Marzo 2013
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