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L’ambasciatore cinese Ding Wei: «San Patrignano una soluzione efficace»

San Patrignano presa ancora a modello a livello internazionale. Oggi è stata la volta della Cina, che nella persona dell’ambasciatore cinese in Italia Ding Wei ha visitato la Comunità.

Arrivato a metà mattinata, ha potuto conoscere le varie attività della realtà riminese, accompagnato da Antonio Boschini e Monica Barzanti, responsabili dell’ufficio internazionale, assieme ad alcuni ragazzi. «E’ stata davvero un’esperienza speciale – ha sottolineato l’ambasciatore poco prima di sedersi a tavola con i 1300 della Comunità – Mi ha molto impressionato questa realtà in un momento in cui anche noi stiamo decidendo come fronteggiare il problema droga».

Dopo l’incontro di ieri a Roma con il capo dipartimento antidroga italiano Giovanni Serpelloni, chissà che l’ambasciatore non prenderà ad esempio San Patrignano nell’elaborazione di una nuova strategia antidroga in Cina: «Ormai abbiamo gli stessi problemi dell’Italia sul fronte delle tossicodipendenze e questa è una soluzione piuttosto efficace. La Cina deve capire che la soluzione non può essere unicamente medica. Dobbiamo trovare una risposta a tutto tondo che comprenda l’aspetto medico, ma anche quelli psicologico e sociale. Attraverso varie attività bisogna far sì che i ragazzi ritrovino la fiducia in loro stessi. Grazie a questo acquisiranno sicurezza e saranno incoraggiati e motivati a tornare a far parte della società da persone normali».

Per San Patrignano la soddisfazione di continuare a essere un punto di riferimento per il mondo antidroga. Una visita che fra l’altro ha seguito quella di ieri di una delegazione scozzese guidata da Mark Bitel, presidente di IFDAS (Independence From drugs and alcohol Scotland), con lo scopo di creare una comunità di recupero dalla tossicodipendenza gratuita, come San Patrignano, per le famiglie e per lo stato in Scozia.


4 Giugno 2013
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