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La musica è la mia forza

Occhi sorridenti che anche davanti alle ingiustizie della vita hanno la voglia di voler far cambiare le cose.
Ma certi sorrisi semplici nascono da dentro, quando ancora si è bambini, quando ancora, forse, tutto ha un po’ meno peso.Ma dal cuore di Matheus non nasce solo un sorriso ma anche la voglia di esprimere ciò che quel cuore custodisce. Il ritmo, la musica e come dice lui “l’estensione del suo pensiero” che si trasforma in melodia.
All’età di cinque anni inizia a suonare il pianoforte che lo coinvolgerà talmente tanto da voler conoscere la forza del suono di un altro strumento come il sassofono, poi il flauto e la chitarra che diventerà la sua compagna di avventure.
Il suo modello di vita è suo padre che fa il medico volontario e ha sempre aiutato le persone.
Un padre che lo cresce con dei valori forti e importanti come l’umiltà e la pazienza di ascoltare gli altri e soprattutto la forza di lottare per ciò in cui crede.

E ciò in cui crede è la musica e quella diventa il suo strumento per esprimersi, per gridare al mondo intero il suo pensiero, i suoi sogni e i suoi bisogni perché molte volte non basta soltanto la voce per parlare ma c’è anche bisogno che questa voce sia accompagnata, proprio per poterla far arrivare meglio ovunque vogliamo.
Matheus dice : “Con la musica posso esprime ciò che sento, e ciò che cerco di fare è quello di far esprime le persone che si sentono in difficoltà, perché la musica è forza, è coraggio, è voglia di sperare in qualcosa di migliore…”
Ma diventare grandi non significa superare una certa età. Grandi lo si può essere a ogni età. Matheus lo è diventato nel momento in cui dentro di lui nasce il pensiero di aiutare la gente grazie a ciò che sa fare meglio, suonare.
A soli ventidue anni nel gennaio del 2011 fonda ad Haiti una scuola di musica proprio dove di musica non c’è più niente, perché tutta la melodia è scomparsa alle ore 16:53 del 12 gennaio 2010, quando un terribile terremoto di magnitudo 7.0 della Scala Richter ha devastato tutto. Quattro lunghissime scosse che hanno provocato quasi cinquecentomila morti.

Poi il silenzio, ma grazie a lui e alla sua scuola molti bambini e giovani hanno la possibilità di poter sentire di nuovo una melodia, qualcosa che possa far dimenticare il rumore assordante della terra che si spacca sotto i piedi.
Ha insegnato a suonare a persone che come lui amano vedere i sorrisi dei bambini che si illuminano ogni volta che impugnano il loro strumento preferito.
“Credo che sia un’epoca di sofferenza e disagio che cancella la possibilità di uno sguardo futuro, la musica è questa cura, è la sanità del cuore. Credo che la mia vita non sia solo mia, ma che debba essere anche condivisa con gli altri, proprio perché credo che l’amore sia lo strumento più forte che ci sia per poter far cambiare le cose.”


15 Maggio 2012
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