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liquore alla liquirizia

Era un sabato pomeriggio, uno dei tanti, ma non da trascorrerlo in casa a piangermi addosso tra vaschette di gelato triplo gusto, film pieni di immagini che mi emozionano e ricordi che strappano lacrime amare.
Allora decisi di uscire per andare a bere qualcosa e mi ricordai di un localetto che un giorno, accompagnando mia sorella a scuola di recitazione, avevo notato.
Era in centro, molto semplice e carino con delle luci particolari.
Decisi di andare lì, entrai e ordinai una birra doppio malto.
C’ erano poche persone nel locale, l’ orario non era il massimo.

Guardandomi intorno notai una ragazza dai capelli rossi, lunghi, carnagione chiara, occhi azzurri contornati da un viso delicato pieno di lentiggini.

Più la guardavo e più mi sembrava di conoscerla.

Dopo un po’ decisi ad avvicinarmi a lei con la scusa di offrirle qualcosa visto che era sola.

Peccato che davanti a sé già aveva una bottiglia di liquore alla liquirizia e un bicchiere.

Pensai che sicuramente una ragazza così carina, da sola in un locale, di sabato pomeriggio, con una bottiglia di liquore molto alcolica, aveva qualcosa da dimenticare.

Beh, comunque mi avvicinai, mi approcciai a lei dicendo: “ciao, ma per caso ci siamo già visti da qualche altra parte? mi sembra di conoscerti già” lei mi rispose che era probabile dato che abitavamo nella stessa zona della città.

Il discorso continuò approfondendo la conoscenza; mentre parlavamo superficialmente trapelava la sua tristezza, percepivo che c’era qualcosa che non andava.

Lei vide che io avevo capito il suo malessere, ma cercava di comportarsi bene e in modo educato nei miei confronti.

Allora le dissi: “è la prima volta che vengo in questo locale. Una settimana fa ho accompagnato mia sorella Elena alla scuola di recitazione a due isolati da qui e mi è rimasto impresso, forse per quell’ insegna con quei neon dai colori accesi”

Lei mi guardò, esitò per un istante, il suo viso incominciò a diventare rosso mentre mi faceva domande sulla sorella, su che aspetto avesse e cosa facesse.

Allora io le dissi: “mia sorella è mora, alta, occhi verdi, è una bella ragazza, ha uno spiccato talento per la recitazione, tanto che due settimane fa le hanno dato una parte importante di un ‘opera teatrale, ha preso il posto di una ragazza, poverina, chissà come starà!

Mi guardò negli occhi, incominciò a piangere, si alzò, andò a pagare alla cassa e senza dire una parola se ne andò.

La poverina era lei!

Gennaro


5 Agosto 2016
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