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Marijuana legale contro i trattati internazionali

I referendum per la legalizzazione dell’uso “ricreativo della cannabis, in Colorado e nello stato di Washington lo scorso novembre, hanno provocato numerose reazioni da parte dell’opinione pubblica non solo statunitense.

La legalizzazione tout court, sebbene con qualche restrizione, contrasta con la legge federale, che considera la marijuana una sostanza illecita, la cui coltivazione, vendita e consumo sono reati federali. Questo contrasto potrebbe farne invalidare i risultati. Esiste inoltre un’altra grave contraddizione, in questo caso con i trattati internazionali in sede Onu del 1962 e 1988, che anche gli Stati uniti hanno firmato.
Tra le prime risposte ai referendum americani c’è infatti quella di Yans Raymond, presidente dell’International Narcotics Control Board, l’organo para-giudiziario incaricato di monitorare l’attuazione delle convenzioni internazionali di controllo della droga da parte dei governi. «Questi sviluppi – ha detto – sono in violazione dei trattati internazionali e rappresentano una grave minaccia per la salute pubblica. La legalizzazione della cannabis manda segnali sbagliati ai giovani e la società in generale, dando la falsa impressione che l’abuso di droga potrebbe essere considerato normale e addirittura sicuro».Raymond ha quindi chiesto al governo degli Stati Uniti di adottare le misure necessarie per garantire il pieno rispetto dei trattati. Posizioni preoccupanti sono state espresse anche da numerosi organismi e associazioni negli Stati Uniti e in Europa, coinvolti in una mobilitazione che solleciti l’intervento dell’amministrazione Obama per chiarire la situazione nel più breve tempo possibile.

L’America dell’erba legale
Nonostante sia considerata dalla Food and Drugs Administration (FDA) una sostanza “senza alcun’utilità medica dimostrata e senza un profilo di sicurezza accettabile”, la cannabis in forma officinale è distribuita legalmente in diciannove stati americani. Si tratta di Alaska, Arizona, California, Colorado, Connecticut, Dc, Delaware, Hawaii, Maine, Massachusetts, Michigan, Montana, Nevada, New Jersey, New Mexico, Oregon, Rhode Island, Vermont e Washington. A differenziare le varie legislazioni statali, approvate tra il 1996 e il 2012, sono le quantità consentite, l’ammontare delle tasse e la regolamentazione dell’acceso alla sostanza per i non residenti.


6 Dicembre 2012
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