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Ministro Riccardi: «San Patrignano è un’oasi di speranza»

Il Ministro questa mattina ha visitato la comunità incontrando i ragazzi in percorso.
Non pochi i punti critici a suo parere sulla legge di stabilità.

Non è da tutti visitare una Comunità e sentirsi a proprio agio con i ragazzi in percorso. Spesso è ancora più difficile se chi fa la visita è un politico distante dai problemi veri della società. Un problema e una situazione in cui invece si è trovato più che a suo agio il ministro per l’Integrazione e la Cooperazione Internazionale Andrea Riccardi, venuto oggi a San Patrignano per conoscere da vicino Comunità. Forte della sua esperienza alla comunità di Sant’Egidio, di cui è il fondatore, nella sua visita fra i settori si è fermato a chiacchierare prima con i bambini dell’asilo della Comunità, poi con i ragazzi del centro minori, del centro studi e della cucina.Una visita più che interessata per il Ministro, che ha più volte chiesto informazioni sull’impegno di Vincenzo Muccioli e che ha guardato con grande interesse all’oggi della struttura: «Sono rimasto impressionato da San Patrignano per il grande coinvolgimento e la grande passione messa da tutti per offrire una vita migliore ai ragazzi presenti. Siamo una società a coriandolo, dove ognuno cerca di cavarsela da solo. A Sanpa invece si vive un sogno iniziato nel 1978 e che non si è mai spento. E’ un’oasi di speranza».

Il Ministro non si è poi tirato indietro quando ha dovuto analizzare alcune criticità della legge di stabilità, ad iniziare dal possibile aumento dell’Iva dal 4 al 10% per le cooperative: «Questo tema riguarda più la “scooperazione” che la cooperazione di cui mi occupo io. Premesso che condivido a fondo l’impianto della legge di stabilità, ora dobbiamo essere in grado di aggiustarla perché resti contatto con la realtà, vicina agli attori della vita sociale e alle persone che vivono questo momento di congiuntura difficile. A Sanpa ho constatato tre o quattro cose che dobbiamo a mettere a posto». Fra queste anche l’ipotesi di dimezzare il numero degli insegnanti comandati dal ministero dell’Istruzione in forza a realtà sociali come San Patrignano: «A riguardo ho già inviato nei giorni scorsi un messaggio a Profumo per presentargli questa difficoltà. Si tratta di insegnanti necessari per queste realtà anche perché sono qualcosa di più di un insegnante. Con questo provvedimento si mettono in difficoltà giovani che già vivono situazioni particolari. Credo che vada rivisto».

Prima di lasciare la Comunità c’è stato anche tempo per affrontare il problema dei tanti tossicodipendenti presenti nelle carceri italiane: «E’ un problema che conosco e di cui ho già parlato con Severino, ministro di Grazia e Giustizia. E’ una situazione difficile, ma da risolvere al più presto. Tenere un tossicodipendente in carcere è un’azione grave e non va nella direzione del recupero. Dobbiamo affidarci di più a strutture come queste Comunità, che hanno un’esperienza consolidata, ma dobbiamo sostenerle in questo sforzo».


26 Ottobre 2012
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