Durnagol Engin Durnagol pubblico ministero turco che si occupa di giustizia minorile ha parlato della commistione tra droga, terrorismo e criminalità organizzata e di come questo legame influisca sulla stabilità sociale globale.
“E’ in atto un tentativo perverso di promuovere una cultura della corruzione in tutto il mondo – sostiene Durnagol – favorendo la dipendenza dalle sostanze e deviando fondi e capitali leciti, anche attraverso associazioni di beneficenza fittizie. A farlo sono organizzazioni criminali e terroristiche, sempre di più unite nell’obbiettivo di creare danno ed instabilità sociale”.
Il magistrato ha messo in evidenza analogie e differenze tra gruppi terroristici e criminalità organizzata, spiegando perché la droga può diventare sempre di più elemento di collegamento tra le due realtà: “Le organizzazioni criminali, come sostiene uno studio della Commissione delle Nazioni Unite, sono gruppi di tre o più persone che operano con l’obbiettivo di commettere crimini gravi per ottenere da questi il maggior profitti possibile.
I gruppi terroristici, invece, agiscono secondo finalità politiche o religiose, con l’intenzione di sovvertire l’ordine politico costituito. Emerge però chiaramente come in entrambi i casi si ricorra alla violenza come strumento di intimidazione. Assassini, rapimenti, estorsioni arrecano danno soprattutto alla popolazione civile ed in particolar modo, anche se per motivi diversi, l’obbiettivo sono i giovani.
In entrambi i casi si guarda ai giovani con la finalità del reclutamento e dello sfruttamento. Per le organizzazioni terroristiche è anche una questione strategica perché rendere i giovani schiavi della droga significa arrecare un enorme danno alla società che s’intende colpire. La droga rende i ragazzi incapaci di essere produttivi, impossibilitati a svolgere un ruolo sano all’interno del proprio contesto sociale, oltre ai costi cui costringono lo Stato in termini di sovvenzioni, cure, carcerazioni e reati contro il patrimonio”.
Engin Durnagol ha poi concluso l’intervento auspicandosi una reazione da parte delle istituzioni internazionali, sottolineando “la minaccia sociale che la sinergia tra queste organizzazioni sta portando a livello globale”.