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Nota di San Patrignano in merito alla possibile scarcerazione di 10mila spacciatori

La possibile scarcerazione di 10mila spacciatori non ci stupisce.

Con la nuova legge sulle tossicodipendenze era chiaro a tutti che i piccoli spacciatori non sarebbero più entrati in carcere ed era facile immaginare che tale scelta sarebbe stata strumentalizzata non appena la Cassazione si fosse pronunciata a favore del ricalcolo della pena per un solo detenuto.
Una situazione che non fa altro che abbassare ulteriormente la percezione del rischio dando di fatto l’idea che l’uso e la vendita di sostanze sia legalizzata.

Eppure noi avevamo detto il nostro chiaro “no ad ogni tipo di droga” con la nostra manifestazione in piazza a Roma.
Siamo convinti che il carcere non sia la soluzione alla tossicodipendenza, ma coloro che torneranno in libertà sono spacciatori e non sono semplici consumatori.
La Fini Giovanardi ha infatti sempre punito la vendita di sostanze e non l’uso personale. Ora migliaia di famiglie si ritroveranno sotto casa gli stessi pusher che avevano rovinato i loro figli e sarà sempre più difficile determinare quando si tratta di piccolo spaccio, visto che nella maggior parte dei casi i pusher stanno ben attenti a circolare con piccole dosi di sostanze da vendere.
Un messaggio diseducativo che incentiverà il consumo e la diffusione del piccolo spaccio come strumento ottimale per procurarsi denaro facile senza incorrere in grossi rischi.

Questo a discapito in particolar modo dei nostri giovani, con tutte le conseguenze che l’uso di sostanze, senza distinzione come dice la nuova legge, comporta, dai disturbi psichici all’abbandono del percorso scolastico.

Come Comunità siamo vicini alle famiglie sempre più sole ed impotenti di fronte al dilagare del permissivismo e dei disvalori che minano la crescita e lo sviluppo sano e responsabile dei loro figli. Siamo convinti che debbano essere attuate scelte che possano andare loro incontro.
Attività di prevenzione in favore della vita, ma anche politiche a sostegno dei nostri giovani di modo che i ragazzi quando scenderanno di casa, piuttosto che venditori di morte, potranno trovano proposte reali di crescita.


31 Maggio 2014
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