In questo caso, si eserciteranno ai fornelli, sempre sotto la guida dello chef Michele Beber, assieme ad alcuni ragazzi della Comunità, che avranno così a loro volta modo di testare i loro livello di formazione e collaborare con persone differenti da quelle con cui sono impegnati tutti i giorni.
L’idea di chiamare gli ospiti di San Patrignano coincide con la scelta di creare un menù completamente dedicato alla tradizione emiliano romagnola.
Non a caso i commensali avranno modo di assaporare una ricca selezione di piatti. Si inizierà con piadina romagnola, gnocco fritto e selezione di salumi di mora romagnola, accompagnati da crema di stracchino, e ancora crescentina tipica romagnola con crudo di parma, squacquerone e rucoletta, e infine sformato di pecorino al fieno con marmellata di cipolle e cialda di polenta. Fra i primi piatti i classici cappelletti in salsa crema leggera al parmigiano reggiano e crudo croccante, una lasagnetta verde alla bolognese e i passatelli in brodo di cappone.
Come secondi poi coscetta di pollo ripiena con mortadella, salsiccia e pistacchi, purea di topinambur e broccoletti verdi all’olio extravergine, brodetto di pesce alla moda romagnola servito con crostoni di pane all’ aglio e filettino di maiale in confit alle erbe aromatiche servito con saba, purea di topinambur e broccolo verde. Infine come dessert pesca romagnola, mousse di squacquerone e la ciambella.
Un menù particolarmente ricco e realizzato per lo più con prodotti a chilometro zero provenienti dalla comunità: dall’olio alle piadine, dalle carni ai salumi ai formaggi, sino ad arrivare ai vini prodotti dalla cantina della Comunità.