Ogni anno il ministero della Solidarietà Sociale, fornisce un quadro generale delle caratteristiche e delle problematiche legate all’uso di droghe in Italia. I dati in essa contenuti costituiscono la base per un confronto sugli interventi da mettere in campo per affrontare la questione.
Sotto alcune pillole dei punti salienti riportati
Dove si compra la droga? A scuola
La scuola e’ uno dei luoghi in cui i ragazzi italiani trovano la droga piu’ facilmente. L’allarme e’ del sottosegretario Carlo Giovanardi secondo cui il 31,3% degli italiani (tra i 15 e i 64 anni) e il 51% degli studenti (tra i 15 e i 19 anni) trova le sostanze illegali in modo ‘facile’ o ‘piuttosto facile’. A scuola il 12% ci trova facilmente eroina, il 26,4% la cannabis, il 5,7% gli stimolanti e il 4% gli allucinogeni. In discoteca il 15% degli studenti dice di poter comprare eroina, il 25% cocaina, oltre il 30% cannabis.
85 italiani su 100 disapprovano gli spinelli
Gli italiani sono abbastanza consapevoli dei rischi per la salute connessi al consumo di droghe, e hanno una forte opinione negativa sul loro uso, anche se esso si limita agli spinelli: e’ quanto emerge dalla Relazione. La maggior parte degli intervistati dagli autori della ricerca, infatti, disapprova l’uso di qualunque sostanza illegale (84,6%) e percepisce il rischio derivante dal farne uso (89,8%). Per la cannabis, il 70% esprime preoccupazione e l’80% ne biasima il consumo: si e’ quindi invertita la tendenza che aveva portato, negli ultimi anni, a una diminuzione della percentuale di chi disapprova gli spinelli. (Aduc)
Nel ddl sulla sicurezza, misure su smart shop e pubblicità
Nel Disegno di legge che accompagnera’ in Parlamento l’iter del disegno di legge sulla sicurezza, saranno inserite due misure che punteranno a bloccare la diffusione tra i giovani delle cosiddette ‘smart drugs’, ovvero le sostanze stimolanti ‘intelligenti’ ma illegali, e pubblicita’ ingannevoli ‘quali quelle connesse a iniziative anche di alcuni Comuni italiani che, con la scusa della promozione di culture indigene o altre idee simili, diffondono in particolare tra i piu’ giovani la cultura dell’uso della droga’.
Le due misure, ha spiegato Giovanardi, ‘dovevano gia’ essere inserite nel ddl sulla sicurezza, ma abbiamo temuto che lo appesantissero’ ma e’ urgente, secondo il sottosegretario ‘contrastare l’uso di sostanze che in senso legale ancora non sono droghe, ma che sono oggetto di un fiorente commercio in ambigui esercizi commerciali denominati smart shop’. (Aduc)