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Riconvertire le colture illecite: riflettori sullo sviluppo alternativo

Sviluppo Alternativo: promuoverlo contro le colture illecite

Il concetto di “ sviluppo alternativo ” ha visto un’evoluzione nel tempo, dai progetti pionieristici di “sostituzione delle colture illecite” negli anni ’70 in Tailandia fino a diventare uno dei tre pilastri riconosciuti nel 1998 dalla sessione speciale Onu per un approccio equilibrato al problema mondiale della droga da parte della comunità internazionale.

Per condividere le lezioni apprese e promuovere lo sviluppo alternativo come uno degli approcci percorribili e sostenibili per prevenire ed eliminare le colture illecite, si è tenuto a fine 2015 a Bangkok la seconda Conferenza internazionale sullo sviluppo alternativo (Icad2), organizzata in collaborazione con lo United Nations Office on Drugs and Crime (UNODC). Sono stati oltre 250 i partecipanti da 40 Paesi, 13 organizzazioni internazionali, dalla comunità accademica e dalla società civile di tutto il mondo.

Icad2 ha rappresentato un nuovo step verso la Sessione speciale sulle politiche contro la droga dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGASS) che si terrà a New York in aprile. I partecipanti alla conferenza hanno anche potuto visitare i progetti di sviluppo alternativo nella regione del cosiddetto “Triangolo d’oro”, per vedere da vicino come i programmi di sviluppo hanno aiutato i poveri delle zone rurali ad abbandonare la coltivazione dell’oppio per passare a colture sostenibili.

I risultati positivi dei progetti

Tra i progetti visitati, il Doi Tung Development Project, con cui San Patrignano da tempo intrattiene rapporti proficui nel segno dell’obiettivo comune della prevenzione e della lotta alla droga. Vicino a Chiang Mai, nel nord della Tailandia, un tempo cuore del Triangolo d’Oro, oggi grazie a Dai Tung oltre 11.000 abitanti sono coinvolti in attività di agricoltura sostenibile.

Non solo le colture di oppio e altre coltivazioni illecite vengono sostituite, ma vengono offerte anche alternative sostenibili e concreti cambiamenti in ambito sociale e nella qualità della vita delle popolazioni interessate.

Nel corso del lavoro sul campo e nei lavori della conferenza i partecipanti hanno individuato criteri di successo cruciali per i progetti di sviluppo alternativo, come garantire i diritti, l’accesso al credito, infrastrutture locali e programmi di comunità. E’ stato apprezzato l’alto livello di attenzione politica che i programmi di sviluppo alternativo stanno riscuotendo in questo momento, sulla scia di storie di successo ben documentate. Ma è stato anche affermato che la volontà politica non è sufficiente: i finanziamenti internazionali per i programmi di sviluppo alternativo sono diminuiti drasticamente dal 2009 (-51%) in base ai dati presentati da UNODC durante la conferenza.

Sviluppo alternativo, come strumento vitale di prevenzione alla droga

Fay Watson, Segretario Generale di EURAD e rappresentante di Actis, ha osservato che “vi è una chiara necessità di iniziare a vedere lo sviluppo alternativo non solo come una forma di sostituzione delle colture che accade dall’altra parte del mondo, ma come un vitale strumento di prevenzione della droga. In Europa stiamo finanziando molti programmi internazionali di sviluppo e quindi abbiamo un ruolo importante nel garantire che riguardino alcuni dei più radicati siti di produzione di droga”.

I documenti prodotti durante Icad2 sono stati presentati alla sessione della Commission of Narcotic Drugs in dicembre e un report completo sarà presentato al Consiglio UNGASS.
Sito della conferenza e documenti: www.icad2.com

Per approfondire:

“Alternative Development: Providing Viable Alternatives To Illicit Drug Production”


7 Gennaio 2016
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