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In Scozia una comunità sul modello San Patrignano

Sarà presentata oggi a Edimburgo “IF” – Indipendence from drug and alcohol Scotland, realtà ideata dall’ex funzionario governativo nel campo delle dipendenze, Mark Bitel.

In Scozia sono circa 50.000 i tossicodipendenti su una popolazione di 5 milioni di abitanti e sono stati 586 i morti nel 2011, di cui il 47 per cento per overdose di metadone. Una realtà problematica quella scozzese, aggravata anche dall’endemica diffusione di birra e bevande alcoliche che si aggiunge al consumo di eroina e di sostanze sintetiche come il mefedrone, facilmente reperibili in internet. Sono le cosiddette droghe “da party” che cambiano composizione continuamente ed è difficile individuare.

Per questo Mark, convinto anche dell’inefficacia del sistema attuale di contrasto basato su terapie sostitutive, ha pensato di impostare la politica governativa dando priorità al “ricovery” e dando quindi vita ad “IF”. A lui si sono aggiunti 6 consiglieri per il Board, che hanno sviluppato una strategia ed un business plan per la Comunità e le cooperative sociali che la comporranno. Le linee guida sono mutuate da San Patrignano: astinenza, fiducia, sostegno reciproco, impresa sociale, rispetto per la vita e responsabilità. Fra i principi evidenziati dallo statuto dell’organizzazione, c’è la gratuità e il principio di autosufficienza.
Ad oggi il primo pensiero è ancora quello di raccogliere fondi per acquistare una struttura da adibire a sede della Comunità. L’obiettivo è riuscire a renderla autosufficiente nel giro di sette anni, in collaborazione con la nuova associazione londinese di San Patrignano.

comunicati

30 Settembre 2013
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