Quel primo incontro, secondo l’osservatorio privilegiato degli insegnanti, ha toccato le menti e i cuori dei loro studenti, provocando dei cambiamenti visibili. I semi lanciati dalle storie di Achim Franchetti e Giacomo Ruffa, i due ragazzi al termine del percorso in Comunità che avevano partecipato all’incontro, hanno dato i loro primi frutti. Perché a volte, come dice la professoressa dell’istituto Rita Masini, una sola parola o un gesto possono bastare a far cambiare direzione ad una vita.
Tanto più se le parole sono quelle di ragazzi poco più grandi del loro auditorio, che hanno vissuto e sanno descrivere le stesse fragilità e le stesse difficoltà che tutti gli adolescenti affrontano. «I mesi passavano – ricorda Rita Masini – e le classi continuavano a ricordare l’incontro avuto con i ragazzi di San Patrignano. Tanto è vero che alla fine dell’anno scolastico, la maggior parte dei nostri alunni, nel tema conclusivo dedicato all’esperienza più bella vissuta a scuola, ha raccontato la giornata vissuta con Achim e Giacomo».
Proprio per questo impatto così positivo la scuola ha rinnovato l’invito anche quest’anno. «Il nostro è un piccolo comune – continua la professoressa – ma con un’altissima concentrazione di ragazzi che si avvicinano alla droga perché reperire le sostanze è facilissimo.
Per combattere questa tendenza, la scuola propone tante iniziative ma nulla ha mai avuto lo stesso impatto sugli studenti come incontrare i ragazzi della Comunità. Noi insegnanti non potevamo crederci: 180 ragazzini delle medie immobili e in silenzio per tutta la durata dell’incontro. Non potevamo non riproporlo anche alle terze di quest’anno».