Un problema che Carron ha dimostrato di non voler sottovalutare: «Come tutti i problemi umani anche la questione della tossicodipendenza è un problema personale non risolto. Come ha detto Papa Benedetto nella lettera indirizzata al Meeting, uno cerca falsi infiniti, come quelli di questo tipo o di altri. Non si deve sostituire l’infinito con un falso infinito. Si deve cercare che cosa può rendere la vita bella e degna. Dobbiamo proporre ai ragazzi un modo affascinante e concreto, altrimenti sarà difficile risolvere il problema». Un Carron che non si è tirato indietro alla domanda sulla legalizzazione: «Io credo non risolva il problema, ma semplicemente lo sposta. E’ un guardare da un’altra parte senza che questo costituisca una risposta. Legalizzare risolve o rimanda? Credo sia solo una soluzione temporanea e non penso si possa rimandare il voler dare una risposta a sto problema».
Terminata la visita ad alcune strutture della Comunità, don Carron si è prima intrattenuto con i ragazzi nella sala da pranzo e poi sarà in teatro con loro per un incontro.
E chissà che fra San Patrignano e Comunione e Liberazione non potrà nascere una collaborazione come lui stesso ha sottolineato: «Da come ci ha educato don Giussani noi siamo sempre aperti e disponibili a collaborare con tutte le istituzioni che ci chiedono un tipo di rapporto e di aiuto. Noi aiutiamo, diamo collaborazione, ma non vogliamo impadronirci di nulla. La collaborazione è nel nostro Dna. Dobbiamo trovare la modalità adeguata ai vostri bisogni».
Carron a San Patrignano