Da oltre 20 anni San Patrignano si sottopone a periodiche ricerche scientifiche che valutano la validità del suo programma.
Ciò nasce dalla convinzione che sia dovere di ogni realtà di utilità sociale dimostrare la propria efficacia, aprendosi in modo trasparente a università ed enti terzi, attraverso studi di follow-up sociologico o con l’ausilio di tecniche tossicologiche.
Tali studi, realizzati dalle Università di Bologna, Urbino e Pavia, hanno periodicamente preso in esame ex ospiti della Comunità a distanza di almeno tre anni dalla conclusione del loro percorso educativo.
Dalle ricerche, validate anche da analisi mediche retroattive, risulta che oltre il 70% delle persone in Comunità, una volta concluso il programma educativo, si è completamente reinserito nella società e non fa più uso di alcun tipo di droga.
Un binomio apparentemente astruso ma che si è rivelato, al contrario, una sinergia estremamente efficace nel campo della prevenzione dalle droghe.
Questi i risultati, non solo statistici, dell’indagine Stili di vita a rischio, ideata e realizzata dalla Comunità di San Patrignano in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale e l’Università “Carlo Bo” di Urbino. La ricerca, presentata a Rimini, ha monitorato 1181 studenti delle scuole medie superiori della provincia di Rimini.
L’indagine presentata è stata svolta nell’ambito del progetto WePAD, sigla che sta per “Prevenzione come Alternativa alla Droga”. WePAD, finanziato dal Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, vede come Ente Affidatario l’Istituto Tecnico Commerciale “R. Valturio” di Rimini e come Ente Executive la Comunità di San Patrignano. Prevede inoltre la collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Il progetto WePAD ha visto la realizzazione di 25 spettacoli teatrali di prevenzione a partire da marzo 2013, con un coinvolgimento di circa 13.000 studenti. Sono stati inoltre realizzati 10 incontri-dibattiti nelle scuole.
Il rapporto riguarda prevalentemente i risultati derivanti dall’elaborazione dei questionari somministrati agli alunni delle scuole che hanno partecipato al progetto.