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Consulta droga

Non è certo per gentile concessione “bypartisan” che San Patrignano fa parte della Consulta degli operatori ed esperti sulla tossicodipendenza. Operiamo da 30 anni nella prevenzione, recupero e reinserimento sociale, accogliendo oltre il 15% dei tossicodipendenti oggi in comunità e il 70% di quelli ospitati nelle strutture residenziali dell’Emilia– Romagna. San Patrignano è una realtà conosciuta e studiata a livello internazionale per l’efficacia e i risultati che ottiene, peraltro certificati da università ed enti indipendenti; il ministro Ferrero, convocandoci, risponde quindi a un preciso dovere e all’interesse della collettività.

Il vero nodo da sciogliere è un altro: qual è il programma di questo governo per modificare la legge attualmente in vigore. Le possibilità sono due: perseguire una strategia efficace nell’ottica della prevenzione del consumo e del pieno recupero e reinserimento sociale e lavorativo dei tossicodipendenti; attuare una politica di controllo sociale e di gestione “medicalistica” del fenomeno cercando di ridurne i danni. Nel primo caso, è dimostrato dalla letteratura scientifica internazionale che i trattamenti residenziali a lungo termine “drug free” sono nettamente i più indicati. E che, per quanto riguarda il consumo, più aumenta la disponibilità di droghe più esso cresce. Se, invece, la scelta è costruire ghetti più o meno asettici e medicalmente assistiti per emarginati e tossicodipendenti da isolare, allora va bene il metadone in mantenimento, l’eroina controllata, le stanze del buco, la legalizzazione etc.

Notiamo che la composizione della Consulta vede rappresentati in netta maggioranza esponenti di organizzazioni disponibili ad appoggiare quest’ultimo progetto, più volte esplicitato dallo stesso ministro, e ne siamo fortemente preoccupati. Chiediamo con forza che, prima di assumere qualunque decisione, si apra un reale dibattito che coinvolga, oltre alle forze politiche, ad esperti ed operatori, le famiglie, le agenzie educative, la società civile.

San Patrignano continuerà come ha sempre fatto ad essere presente e ad impegnarsi nelle istituzioni nell’interesse delle persone tossicodipendenti e delle loro famiglie, che hanno bisogno di meno politica e ideologia e di più risposte concrete.


6 Dicembre 2006
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