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Lo Spice cambia nel nome, ma non nella sostanza

Questa mattina, con un troupe televisiva di San Patrignano, ci siamo recati in uno smart shop di Riccione, per comprare n–Joy o Spice e documentare come possa essere semplice acquistare sostanze così pericolose. Al nostro operatore è stata venduta, a 12 euro e senza emissione di scontrino, una bustina con un grammo scarso di una polvere verde chiamata Infinity. La commessa lo ha informato che il prodotto era in tutto e per tutto uguale, anche negli effetti, allo Spice. Semplicemente, era stato modificato il suo nome commerciale.

Entrati nel negozio, abbiamo chiesto maggiori informazioni su Infinity e sui suoi effetti, visto che nella confezione non è riportato in alcun modo quale sia il suo contenuto. L’unica risposta ottenuta è stata: “Questo è un profumatore d’ambiente, se qualcuno lo usa in modo diverso – lo inala o lo fuma ndr – noi non siamo responsabili”.

Subito dopo abbiamo avuto un breve ma intenso colloquio telefonico con il titolare del negozio. Il tono era chiaro: “mi avete rotto i….., tu sei già venuto 2 anni fa e grazie a voi sono stato oggetto di controlli e verifiche, sei una testa di “….., ti strappo i ”. Che con noi ci fossero anche due colleghi del “Il Resto del Carlino”, non ha calmato per nulla l’esercente. Siamo stati allontanati dal negozio e ci è stato detto che nessuno avrebbe risposto alle nostre domande.

Il gran finale di fronte alla vetrina del negozio. Mentre stavamo riprendendo il distributore automatico, attivo 24 h, dove facevano bella mostra di sé Infinity, altri profumatori d’ambiente e cartine per sigarette di ogni dimensione e foggia, una signora è uscita dal negozio e ha cercato di strapparci di mano la telecamera. Il tutto condito da epiteti come “siete degli schifosi” e ripetuti inviti ad andare a”….”.


12 Marzo 2010
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