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Non esiste consumatore responsabile

Leggendo le linee guida esposte al Senato dal ministro della Solidarietà sociale Ferrero viene spontanea una domanda. Nella sua lunga consuetudine di ascolto dei problemi sociali, il ministro ha mai conosciuto anche un solo consumatore di droghe che, in virtù della sua condizione, non abbia commesso “azioni irresponsabili o pericolose verso terzi”?

Lo sa il ministro che i comportamenti di chi si droga, per definizione, si ripercuotono sulla società, la famiglia, gli amici, i compagni di scuola ecc? Una persona si droga per alterarsi, per essere altro da se stesso. Non avendo lucidità né consapevolezza di sé, può commettere azioni pericolose per se stesso e per gli altri, anche solo se cammina, attraversa la strada, guida.

A me, e credo anche a tutte le persone che si impegnano ogni giorno seriamente e, nel nostro caso, gratuitamente, contro la droga, non è mai successo di conoscere un consumatore responsabile. Sennò la droga non sarebbe il dramma che è.

Quanto poi alla sua innovativa idea di coinvolgere nella prevenzione ragazzi della stessa età degli studenti in qualità di operatori, invito personalmente il ministro, domani 9 febbraio (ore 10.30) a Dolo (Venezia), dove si svolge una tappa della nostra campagna di prevenzione, con la partecipazione di 500 studenti.

E lo informo che da oltre cinque anni adolescenti o giovanissimi completamente recuperati dalla tossicodipendenza a San Patrignano girano tutte le province e scuole d’Italia e hanno incontrato oltre 500.000 ragazzi per parlare dei danni sociali e sanitari che le droghe provocano. Tutto ciò nella totale indifferenza e, spesso, nell’aperta contestazione dei rappresentanti della parte politica cui Ferrero appartiene.


9 Febbraio 2007
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