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San Patrignano, un modello per gli Usa

«La ricetta di San Patrignano, basata sulla prevenzione dalla droga, il recupero e il reinserimento sociale degli ex tossicodipendenti, rappresenta un modello anche per gli Stati Uniti di Barack Obama».

Così Letizia Moratti, ambasciatrice della Comunità di recupero più importante d’Europa, dopo aver incontrato David K. Mineta, il Deputy Director of Demand Reduction, responsabile delle politiche anti-droga della Casa Bianca, il direttore esecutivo Piero Cipollone e la Comunity Anti-Drug Coalitions of America (Cadc) l’organizzazione che rappresenta oltre 5mila centri americani impegnati sul fronte delle tossicodipendenze.
«Incontri – ha precisato Moratti – che fanno parte di un processo di internazionalizzazione che San Patrignano sta portando avanti dopo aver per anni ispirato i centri di riabilitazione di tutto il mondo». «Oggi stiamo rafforzando questo percorso – ha dichiarato – e lo testimoniano le sempre più numerose delegazioni straniere che stanno visitando San Patrignano, solo in questo mese almeno una decina, così come la provenienza dei residenti attuali: di 1300 ospiti della struttura, oltre un centinaio sono stranieri».

Incontri avvenuti in concomitanza con l’inaugurazione a Washington presso l’ambasciata italiana della mostra “Barrique, la terza vita del legno”, una mostra particolare in cui l’eccellenza dell’arte e dell’artigianato del legno ‘Made in Italy’ si unisce alla volontà di offrire un’opportunità di riscatto ai giovani che cercano di rifarsi una vita.

Il progetto realizzato dalla comunità di San Patrignano, inaugurato negli Stati Uniti in occasione della Design Week di New York 10 giorni fa, offre una serie di mobili firmati da famosi architetti come Michele De Lucchi, Carlo Colombo, Karim Rashid, Arnaldo Pomodoro, Marc Sadler, e prodotti – attraverso il recupero del legno pregiato delle botti -all’interno della Comunità di recupero che da più di trent’anni accoglie gratuitamente ragazzi e ragazze con gravi problemi di droga.
I pezzi sono già stati esposti al Salone del Mobile di Milano, e ora sono sbarcati negli Stati Uniti per un roadshow che toccherà otto citta’: oltre a New York, Boston, Washington, Miami, Houston, Chicago, Charleston e Atlanta. Il progetto è inserito anche nel programma ufficiale dell’Anno della Cultura Italiana negli Usa, che comprende oltre 200 eventi in 50 città americane nel corso del 2013.

«Tra le numerose iniziative promosse nell’ambito dell’Anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti, Barrique è particolarmente significativa, non solo per la sua qualità, ma anche per il suo significato e spirito», ha detto Claudio Bisogniero, Ambasciatore d’Italia a Washington. «Barrique, infatti, unendo diversi aspetti della cultura italiana – il vino, l’eccellenza nel design e l’opportunità di riscatto offerta a giovani socialmente svantaggiati – è un progetto davvero unico. Siamo estremamente orgogliosi di averlo inserito nel programma dell’Anno della Cultura Italiana e di ospitarlo nella nostra Ambasciata».


30 Maggio 2013
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