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Sostenibilità sfida consapevole, il forum di San Patrignano e Confindustria ne rilancia l’importanza

Si è tenuta oggi in comunità la sesta edizione del Sustainable Economy Forum

“Per realizzare il Pnrr abbiamo un termine che è giugno 2026. Per quanto mi riguarda il lavoro che stiamo facendo è focalizzato su questo obiettivo, su questo siamo concentrati. Voglio inoltre ricordare che la Commissione europea, con valutatori indipendenti, ha giudicato l’Italia tra i Paesi che hanno raggiunto il maggior numero di milestone”. È con queste parole che Raffaele Fitto, Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR ha aperto il Sustainable Economy Forum, organizzato oggi da San Patrignano e Confindustria nella sede della comunità. “Le riforme del pacchetto Repower Eu sono un elemento innovativo per la grande crisi energetica. Per questo motivo alle 59 riforme previste ne abbiamo aggiunte altre sette”. Tra le scelte fondamentali per la sicurezza energetica, Fitto ha sottolineato la decisione di rafforzare le reti elettriche: “Per la revisione del Pnrr – d’intesa con la Commissione e il Consiglio europeo – abbiamo previsto la revisione di una serie di obiettivi fino alla decima rata per adeguarci allo scenario che ci troviamo di fronte. Delle sette nuove riforme, cinque sono collegate al Repower Eu, una è collegata al Testo Unico delle rinnovabili e sappiamo i tempi di realizzazione di questi investimenti sono molto complessi. La seconda è la proposta di riforma delle competenze. E’ evidente che la strategia e la sensibilità per queste riforme – ha concluso il ministro – deve trovare un riscontro nelle competenze. Se non lo facessimo sarebbe un limite non solo per la PA ma per tutto il sistema Paese”.

Decine di relatori tra imprenditori, economisti, policy-makers hanno alternato momenti di riflessione e condivisione di esperienze sui temi chiave della sostenibilità e della responsabilità in questa sesta edizione del Forum che ha avuto Intesa Sanpaolo quale partner istituzionale ed Enel main partner. Ad aprire i lavori Letizia Moratti, cofondatrice Fondazione San Patrignano: “Riflettere, condividere, agire. Credo siano le parole chiave di questa edizione del forum per affrontare i temi della sostenibilità e della responsabilità nelle loro declinazioni e nei diversi settori e per ricavarne un riscontro concreto correlato al bene comune. Abbiamo bisogno di unire esempi diversi per affrontare problemi epocali. Dobbiamo uscire dalla nostra comfort zone e superare barriere per costruire mondo fatto di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte, più sostenibile per giovani, donne, anziani, imprese”.

“La sostenibilità è la più grande sfida dei nostri tempi, gli imprenditori ne sono consapevoli e, per implementarla, condividono la necessità di un’evoluzione anche nei modelli di business – ha affermato Alberto Marenghi, Vicepresidente di Confindustria per l’Organizzazione, lo Sviluppo e il Marketing. “Questo è emerso chiaramente in una recente analisi realizzata da Confindustria e Havas che ha evidenziato come le imprese italiane abbiano ormai integrato la sostenibilità nei loro processi e la considerino un modello di sviluppo anche sul lungo termine. Infatti, sono sempre più numerose le realtà imprenditoriali che intraprendono volontariamente – oltre gli obblighi normativi – azioni per ridurre l’impatto delle proprie attività industriali e considerano una priorità la soddisfazione dei propri dipendenti. In questo senso, il welfare, le competenze e il rapporto con le scuole assumono particolare rilevanza e si riflettono sui programmi d’investimento, sempre più orientati ad un approccio integrato tra digitale, green e capitale umano. Ora – ha aggiunto Marenghi – è importante creare un ecosistema di politiche pubbliche ispirate al criterio della neutralità tecnologica per stimolare ulteriormente gli investimenti in sostenibilità, o corriamo il rischio che la nostra industria perda quote di competitività”.

Il Presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, impegnato a seguire l’emergenza della centrale idroelettrica di Suviana, ha tenuto a a partecipare inviando un video: “Il compito della politica è cruciale: deve accompagnare i cambiamenti con politiche che riducano le diseguaglianze, al fianco di aziende e famiglie, senza contrapporre ambiente e lavoro e senza che a pagarne il prezzo siano i più deboli, come abbiamo cercato di fare in questi anni in Emilia-Romagna”. A fargli eco Emma Petitti, Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna: “La Regione Emilia-Romagna dal 2020 promuove il Patto per il Lavoro e per il Clima, accelerando la transizione ecologica per raggiungere la neutralità carbonica prima del 2050 e passare al 100% delle rinnovabili entro il 2035. Nel 2022 abbiamo adottato una legge regionale per anticipare le Comunità energetiche, accompagnando la comunità e i gruppi di consumo nell’acquisto e nell’istallazione di impianti di produzione e accumulo di energia pulita”.

Dopo il keynote speech di Vincenzo Sanasi d’Arpe, Presidente World FoodProgramme Italia,  a introdurre la prima tavola rotonda sulla transizione: green, digital, education, innovation è stato Marco Frey, Professore Ordinario di Economia alla Scuola Superiore Sant’Anna e Presidente dell’UN Global Compact Network italiano che ha affermato: “Per essere più efficienti e goderne tutti dobbiamo abbassare il livello di utilizzo delle risorse. E’ questo l’unico modo per accelerare la transizione digitale e ambientale”. Secondo il Presidente di Farmindustria, Marcello Cattani: “Velocità e sostenibilità sono le parole d’ordine per affrontare le sfide delle diverse transizioni: green, digital, education, health, innovation. L’industria farmaceutica è un asset strategico per la salute dei cittadini. Investe in R&S più degli altri settori industriali e offre cure innovative: con 69 nuovi farmaci nel mondo il 2023 è stato un anno record. Ecco perché servono politiche per attrarre gli investimenti e rendere il nostro continente e la nostra Nazione sempre più competitivi a livello globale”. Annamaria Trovò, Vicepresidente di Fondimpresa, ha sottolineato l’importanza del digitale, ma anche della formazione: “La formazione continua è fondamentale per accelerare la transizione digitale, green e health nel mondo contemporaneo. Fondimpresa è a fianco di aziende e lavoratori aderenti per sostenere le grandi transizioni”. Alberto Vacchi, Presidente e Amministratore Delegato di IMA, ha descritto il percorso dell’azienda leader del packaging verso un modello di sostenibilità: “Onorato dell’invito in un contesto così virtuoso, sono fortemente convinto che un’azienda sostenibile sia anche più competitiva e profittevole dato che equità, solidarietà, ambiente sano saranno sempre più giusti ed appetibili nei mercati del futuro”. Marilù Capparelli, Direttore degli affari legali di Google Emea, ha infine manifestato l’intenzione di Google di “aiutare le imprese italiane ad abbracciare l’intelligenza artificiale in modo etico, trasparente e sostenibile che può essere un punto di svolta per l’economia italiana”.

Nella cornice del Sustainable Economy Forum si è tenuto Orientagiovani, la manifestazione di Confindustria dedicata alla formazione degli studenti e al rapporto scuola-impresa. 15 studenti provenienti da tutta Italia e dall’Egitto si sono confrontati sul futuro con Giovanni Brugnoli, Vice Presidente per il capitale umano di Confindustria e Maria Raffaella Caprioglio, Presidente di UMANA. “L’education è finalmente uno dei temi cardine del sistema imprenditoriale e, ancor di più, del sistema Paese – ha detto Il Vicepresidente di Confindustria Giovanni Brugnoli -. Un risultato non scontato che pochi anni fa sembrava impensabile e che ha consegnato alle imprese un ruolo educativo riconosciuto, affermato, sostenuto. Il confronto di Orientagiovani, che ha dato voce alle nuove generazioni accompagnandole concretamente verso il futuro, si è svolto con 15 giovani delle realtà educative con cui collaboriamo e con lo studente Abdalla del Liceo don Bosco del Cairo, che in Egitto ha imparato l’italiano e che ben testimonia il valore del nostro “Made and educated in Italy” anche all’estero”. Secondo Maria Raffaella Caprioglio, Presidente di UMANA:Mai come oggi, epoca di grandi innovazioni, di importanti e veloci transizioni, il dialogo fra scuola e mondo del lavoro assume una importanza fondamentale. Per le imprese e per le nuove generazioni. Un dialogo che genera consapevolezza nelle scelte per chi sta costruendo il proprio percorso, e valore per l’impresa che potrà contare su competenze nuove, capaci di accompagnarla nel suo sviluppo nell’ottica della sostenibilità. Ecco perché Umana sostiene convintamente Confindustria, ancora una volta, in queste iniziative che costruiscono importanti momenti di incontro fra due mondi che hanno oggi più di sempre bisogno di comprendersi e confrontarsi”.

Centrali per la sostenibilità anche infrastrutture ed energia, temi intorno ai quali ha portato il suo contributo Stefano Buono, CEO e co-founder di newcleo che ha invitato a puntare sul “nucleare di quarta generazione: per un futuro sicuro, pulito e sostenibile”. Luca Cordero di Montezemolo, Presidente Esecutivo di Italo, ha raccontato la best practies aziendale sottolineando come “servano impegni concreti, senza sottovalutare la cultura della sostenibilità che deve coinvolgere tutti i collaboratori dell’azienda”. Una sostenibilità che deve trovare concretezza nelle scelte delle aziende come ha spiegato la Presidente Regina De Albertis: “Assimpredil Ance ha deciso di autodisciplinarsi con il proprio codice di condotta Cantiere Impatto Sostenibile per dare attenzione e valore a tutti gli obiettivi che il settore costruzioni esprime in termini di sostenibilità.” L’Ad di Environment Park, Matteo Beccuti, ha illustrato il ruolo dell’idrogeno nella transizione energetica, le criticità legate alla sua diffusione e soprattutto le opportunità che l’inserimento di questo nuovo combustibile porta con sé per le filiere industriali.

Il confronto su finanza e banche ha visto gli interventi di Gregorio De Felice, head of research and chief economist di Intesa Sanpaolo che ha detto: “È rilevante non solo la creazione di profitti ma anche la loro redistribuzione e il perseguimento di obiettivi di benessere collettivo dei territori in cui opera. Come grande gruppo bancario siamo consapevoli di esercitare un notevole impatto sul contesto sociale e ambientale in cui svolgiamo la nostra attività scegliendo di agire con l’obiettivo di creare valore di lungo periodo per la Banca e per la collettività. Intesa Sanpaolo ha assunto l’impegno di destinare 1,5 miliardi di euro a iniziative e progetti finalizzati alla riduzione delle disuguaglianze entro il 2027”. Insieme ad Elena Beccalli preside della facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Università Cattolica del Sacro Cuore ha parlato dell’ “importanza di lavorare sulle metriche ESG così da renderle confrontabili e affidabili, presupposto per incanalare le risorse finanziarie verso progetti realmente sostenibili”. Il presidente di Lazard Italia Flavio Valeri ha sottolineato quanto sia importante “spingere la clientela verso i prodotti maggiormente attenti alla sostenibilità”, mentre Daniela Cataudella, responsabile dynamic business solution di SACE ha spiegato che “Abbracciare la transizione sostenibile è un fattore imprescindibile e abilitante per la competitività delle imprese e del nostro Sistema Paese. Anche in SACE abbiamo intrapreso questo percorso di trasformazione e ha trovato concretezza nel Piano Industriale INSIEME2025. È un percorso che facciamo insieme alle imprese per supportarle nel loro percorso di crescita ESG”. Fabio Benasso, Presidente Fondazione Italiana Accenture ETS, ha invece sottolineato l’importanza delle Fondazioni: “Hanno un ruolo fondamentale nel sistema economico del nostro Paese grazie alla preziosa attività di supporto ai giovani in condizioni di fragilità, che rischiano di vedere aggravata la loro situazione di esclusione sociale e lavorativa da una nuova onda di innovazione tecnologica che richiede nuove competenze sempre più evolute”.

Anche l’Africa e il suo determinante ruolo geopolitico è stata al centro di alcuni interventi, con Andrea De Marco, rappresentante Unido, e Sally Kimotho Sawaya, Managing Direcor di Meru seguiti al keynote speech di Amani Abou-Zeid, commissaria per le infrastrutture e l’energia dell’Unione Africana che ha affermato: “L’economia africana è prima al mondo per crescita se confrontata con gli altri continenti. Per permetterle di fare ulteriori passi avanti abbiamo realizzato un’area per il libero scambio, stiamo cercando di potenziare il mercato energetico, vogliamo continuare a esportare minerali e materie prime, ma allo stesso tempo iniziare a sfruttarle sempre più nei nostri Paesi diventando protagonisti di un futuro sempre più green”.

Intervento seguito dalla tavola rotonda dedicata, che ha analizzato il contributo dell’Italia allo sviluppo del Continente. Secondo Raffaele Langella, Direttore Generale di Confindustria “Le imprese italiane, con il know how, le tecnologie, la capacità di creare cultura e indotto industriale, sociale ed educativo, devono essere parte della grande espansione che il Continente africano sta attraversando. Ci sono ampi spazi sia per le imprese di grandi dimensioni, imprescindibili quando si parla di infrastrutture ed energia; sia per le medie e piccole imprese. In tale contesto abbiamo apprezzato l’approccio strategico del “Piano Mattei”, a cui Confindustria collabora facendo parte della Cabina di Regia, con l’obiettivo di promuovere il ruolo delle imprese italiane nel continente africano, attraverso la creazione e il rafforzamento di partenariati industriali stabili e di lungo periodo”.

Il Professore ordinario di Economia aziendale all’Università Cattolica del Sacro Cuore e Consigliere Delegato di E4Impact Foundation Mario Molteni ha raccontato l’impegno di E4Impact: una Fondazione, promossa da primarie imprese italiane e dall’Università Cattolica, per lo sviluppo di una nuova generazione di imprenditori a forte impatto sociale e ambientale in Africa. Nel tempo la Fondazione si è sviluppata operando in 20 paesi del Continente, promuovendo numerose attività in grado di generare posti di lavoro, sviluppo sostenibile, e una fitta rete di relazioni commerciali tra Italia e Africa. Il Direttore dell’Agenzia Italia per la Cooperazione allo Sviluppo Marco Rusconi ha invece evidenziato il rinnovato ruolo dell’AICS nell’era del Piano Mattei. Una visione sistemica e strategica della cooperazione verso il Continente africano, uno ma anche sfaccettato. Centralità dei partenariati, orizzontali e verticali. L’Agenzia è una piattaforma tecnica per la mobilitazione e il coordinamento dei soggetti italiani di cooperazione, con uno sguardo al settore privato”.

Con la partecipazione di E4Impact, si è tenuta l’assegnazione del Gian Marco Moratti Award 2024 alle migliori soluzioni di business volte a colmare uno o più gap – sociali, culturali, economici, ambientali – dei Paesi africani. È stato Mario Molteni, CEO di E4Impact Foundation ad annunciare i vincitori, che riceveranno un premio in denaro: sono Lovemore Manyere, co-fondatore di Agriput Solar, in Zimbabwe, impegnato nello sviluppo e nell’implementazione di soluzioni energetiche rinnovabili e Samuel Munguti, CEO di Shamba Pride, realtà keniota che opera nel settore agribusiness. Il Gian Marco Moratti Award, giunto alla sua quinta edizione, quest’anno riconosce quelle imprese capaci di offrire una risposta imprenditoriale efficace a una situazione che colpisce negativamente la comunità. E4Impact ha assegnato inoltre una “Special Mention” a Owais Khairy, imprenditore sudanese migrato in Etiopia che, tramite l’ONG costituita di recente Agwa Sudan, sta offrendo un instancabile supporto ai rifugiati del suo Paese.

Nel confronto dedicato alla dimensione socio-economica della sostenibilità, Daniela Bernacchi, Executive Director dello UN Global Compact Network italiano ha sottolineato la persistenza delle disuguaglianze di genere: “Una maggior inclusione lavorativa ed economica delle donne porterebbe un incremento importante sia a livello di Pil, nazionale e europeo, che a livello di risultato operativo e reddituale per le imprese che attuano a livelli anche apicali strategie di gender empowerment”. L’Amministratrice Delegata del Gruppo 24 ORE, Mirja Cartia d’Asero, ha spiegato: “Abbiamo messo la sostenibilità al centro della nostra visione aziendale, perché sentiamo la responsabilità di contribuire come gruppo editoriale e culturale ad un futuro migliore per le generazioni presenti e future della nostra azienda e del Paese. Per questo abbiamo realizzato una piattaforma integrata per l’analisi, la riflessione e il dibattito sui temi cruciali della sostenibilità attraverso molteplici formati e media, che -raccontando, informando ed ispirando imprese, istituzioni e cittadini- ci permette di svolgere un ruolo chiave nel guidare il dibattito pubblico e di contribuire attivamente alla crescita economica e sociale del Paese”. Ambra Martone, Vice Presidente delle Industrie Cosmetiche Riunite e Presidente dell’Accademia del Profumo ha raccontato le origini di Marvin e la genesi di Magna Pars e LabSolue dove si intende la “Sostenibilità come autenticità, impegno verso la comunità locale, semplice eleganza italiana”. Elena Shneiwer, Head of ESG Engagement & Cultural Heritage della Cassa Depositi e Prestiti, ha invece sottolineato l’importanza dell’analisi degli investimenti: “Cerchiamo di fare una valutazione tridimensionale che, accanto quelle di natura finanziaria e legale di rischio-rendimento, aggiunge una terza dimensione: l’impatto. In particolare, CDP ha un impegno storico sulla dimensione sociale”.

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Il Sustainable Economy Forum 2024 è promosso da San Patrignano e Confindustria con Intesa Sanpaolo quale partner istituzionale ed Enel main partner. Farmindustria, Gruppo 24 ORE, Igp Decaux, Ima Sustain Ability, NewCleo, Umana sono Top partner dell’evento. Partner anche Ance Milano, Lodi, Monza, Brianza, Cassa Depositi e Prestiti, Fondimpresa e Google. Con la partecipazione di E4 Impact.

 

 

 

 


11 Aprile 2024
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